“La libertà dei figli di Dio nessuno può togliercela”

In un contesto di crescente repressione politica e tensioni tra il regime di Daniel Ortega e la Chiesa cattolica, Papa Francesco ha inviato una lettera pastorale ai fedeli del Nicaragua. Sebbene motivata dalla celebrazione della novena dell’Immacolata Concezione, la missiva porta con sé un forte messaggio di speranza, libertà spirituale e resistenza alle avversità.

Un contesto di repressione

La lettera del Pontefice giunge a soli dieci giorni dall’approvazione da parte del Parlamento nicaraguense di una controversa riforma costituzionale, la dodicesima promossa da Ortega dal 2007. Tale riforma trasforma il Nicaragua in uno Stato “rivoluzionario”, eliminando la tradizionale definizione di repubblica democratica, partecipativa e rappresentativa. Inoltre, conferisce poteri assoluti al presidente e a sua moglie, Rosario Murillo, ora riconosciuta come “copresidente”. Tra le altre misure, la durata del mandato presidenziale viene estesa da cinque a sei anni e viene abolito l’articolo che vietava la tortura, suscitando dure critiche sia a livello nazionale che internazionale.

Le relazioni tra il Governo e la Chiesa cattolica si trovano in un momento di tensione palpabile. Negli ultimi mesi si sono registrati espulsioni, incarcerazioni di vescovi e sacerdoti, la chiusura delle attività religiose e la sospensione delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede. L’espulsione più recente è stata quella del vescovo Carlos Enrique Herrera, presidente della Conferenza Episcopale, avvenuta il 14 novembre.

Un messaggio di speranza

In questa cornice di repressione, Papa Francesco ha scelto di evitare uno scontro diretto con il regime, ma nella sua lettera pastorale emergono critiche implicite e un messaggio di sostegno al popolo nicaraguense. “Recitando il Rosario, questi misteri attraversano l’intimità del nostro cuore, dove si custodisce la libertà delle figlie e dei figli di Dio, che nessuno può toglierci. Quanti doni riceviamo dal Rosario: è una preghiera potente”, ha scritto il Pontefice.

La Provvidenza come guida

Il Papa ha ricordato ai nicaraguensi che la Provvidenza è “l’unica guida sicura” e ha sottolineato l’importanza di confidare in Dio anche nei momenti più difficili: “Proprio nei momenti più difficili, quando umanamente sembra impossibile capire ciò che Dio vuole da noi, siamo chiamati a non dubitare della sua cura e della sua misericordia”.

Ha poi invitato i fedeli a mantenere la loro fiducia nella Chiesa e nella fede: “La fiducia filiale che avete in Lui e la vostra fedeltà alla Chiesa sono i due grandi fari che illuminano la vostra esistenza”. Francesco ha concluso con un augurio legato alla celebrazione dell’Immacolata: “Siate certi che la fede e la speranza compiono miracoli. La Madre di Dio non cessa di intercedere per voi, e noi continuiamo a pregare Gesù affinché vi tenga sempre per mano”.

Un messaggio di resistenza spirituale

In un momento storico segnato da difficoltà, privazioni e incertezze, il Papa ha voluto infondere coraggio e speranza ai cattolici nicaraguensi. La lettera sottolinea il valore della libertà interiore e spirituale come forza invincibile di fronte alle oppressioni esterne, ribadendo l’importanza della fede e della comunione con la Chiesa in un tempo di grandi sfide per il popolo del Nicaragua.