Celebrata quest’anno l’11 giugno, la festa del Santissimo Sacramento del Corpo e il Sangue di Cristo o Corpus Domini, è una festa che afferma e onora la presenza reale di Gesù Cristo nel pane e nel vino consacrati durante la Messa.
La festa del Santissimo Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo è una festa cattolica e anglicana, celebrata in linea di principio il giovedì successivo alla festa della Trinità (in riferimento al Giovedì Santo), cioè sessanta giorni dopo Pasqua.
Ma, in virtù di una deroga prevista dai libri liturgici, è rinviata alla domenica successiva alla Santissima Trinità nei paesi in cui non è iscritta nel numero dei giorni non lavorativi (Italia, Francia, ecc.).
Attualmente, il nome ufficiale della festa, nella Chiesa cattolica, è “Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo”.
Commemora la presenza reale di Gesù Cristo nel sacramento dell’Eucaristia, sotto le specie del pane e del vino consacrati durante la Messa.
Le origini della festa risalgono al XIII secolo. L’elevazione dell’ostia, durante la Messa, manifestava già il desiderio di contemplare il Santissimo Sacramento.
Ma l’impulso decisivo in vista di una festa speciale fu dato da santa Giuliana di Cornillon e dalla bea Eva di Liegi.
La festa fu istituita ufficialmente l’8 settembre 1264 da papa Urbano IV.
È un giorno festivo in alcuni paesi cattolici. Durante la processione del Corpus Domini, il sacerdote porta l’Eucaristia in un ostensorio in mezzo alle strade e alle piazze che un tempo erano riccamente pavoneggiate di drappeggi e ghirlande.
Il Santissimo Sacramento è ospitato sotto un baldacchino portato da quattro notabili. Di solito si cammina su un tappeto di petali di rosa che i bambini gettano sulla strada della processione.
La storia della solennità si inserisce sulla scia del dibattito teologico suscitato dall’eresia di Béranger de Tours, che negava la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia.
Nella bolla Transiturus che istituì la festa di Dio, papa Urbano IV scrive che «è giusto, tuttavia, per confondere la follia di certi eretici, che si ricordi la presenza di Cristo nel Santissimo Sacramento».
Le evoluzioni della teologia sacramentale e il suo sviluppo nelle scuole del XII e del XIII secolo furono decisive.
Il fattore determinante che ha permesso l’invenzione e la ricezione della solennità del Corpus Domini è stata soprattutto l’evoluzione della religiosità popolare che ha accompagnato queste evoluzioni teologiche grazie allo sviluppo della predicazione.
Questo risveglio era accompagnato dal desiderio di poter contemplare l’ostia durante la Messa: è a Parigi, intorno al 1200, che l’esistenza del rito dell'”elevazione”, al momento della consacrazione, è attestata per la prima volta.
Oltre al Giovedì Santo, anche la Festa del Corpo e del Sangue di Cristo commemora l’istituzione del sacramento dell’Eucaristia.
È un appello ad approfondire il senso dell’Eucaristia e il suo posto nella nostra vita.
Benedetto XVI nella sua esortazione apostolica Sacramentum caritatis scrive:
In questo mirabile Sacramento si manifesta l’amore «più grande», quello che spinge a « dare la vita per i propri amici » (Gv 15,13). Gesù, infatti, «li amò fino alla fine» (Gv 13,1). Con questa espressione, l’Evangelista introduce il gesto di infinita umiltà da Lui compiuto: prima di morire sulla croce per noi, messosi un asciugatoio attorno ai fianchi, Egli lava i piedi ai suoi discepoli. Allo stesso modo, Gesù nel Sacramento eucaristico continua ad amarci «fino alla fine», fino al dono del suo corpo e del suo sangue. Quale stupore deve aver preso il cuore degli Apostoli di fronte ai gesti e alle parole del Signore durante quella Cena! Quale meraviglia deve suscitare anche nel nostro cuore il Mistero eucaristico!