In un’epoca in cui l’Arma dei Carabinieri ha dovuto affrontare alcune ombre sulla propria immagine, la notizia che Salvo D’Acquisto è ufficialmente Venerabile segna un momento di riscatto e di rinnovata fierezza per tutta l’istituzione. Con il decreto approvato da Papa Francesco, che ne riconosce l’“offerta della vita”, il brigadiere napoletano, già Medaglia d’Oro al Valor Militare, si avvicina alla beatificazione. Manca solo il riconoscimento di un miracolo, ma il messaggio è già chiaro: Salvo D’Acquisto non è solo un eroe della storia d’Italia, è un testimone di santità.
Non si tratta solo di un riconoscimento religioso, ma di un segnale forte per l’intera società. In un tempo in cui le Forze dell’Ordine sono spesso sotto attacco, mediatico e politico, il sacrificio di D’Acquisto ci ricorda il cuore profondo della missione del Carabiniere: servire, proteggere, difendere. E, quando necessario, dare la vita per gli altri.
Un eroe e un santo per l’Italia di oggi
Il 23 settembre 1943, in una Italia devastata dall’occupazione nazista, Salvo D’Acquisto si trovò di fronte a una scelta che nessuno vorrebbe fare: salvare la propria vita o donarla per evitare un massacro di innocenti. Scelse la seconda opzione. Per rappresaglia, i tedeschi minacciavano di fucilare 22 civili. Il brigadiere assunse su di sé una colpa che non aveva e si consegnò agli aguzzini. Fu fucilato, lasciando un testamento di coraggio e amore per il prossimo che oggi la Chiesa riconosce come via di santità.
Questa decisione non fu un atto impulsivo, ma una scelta consapevole, radicata in un senso profondo del dovere e nella sua fede cristiana. Fu un martirio bianco, senza odio, senza desiderio di vendetta. Nessun eroismo roboante, nessuna gloria cercata: solo un giovane carabiniere di 23 anni che decide di sacrificarsi per salvare vite innocenti.
In un’epoca di individualismo e di ricerca ossessiva della propria sicurezza, la sua testimonianza è più attuale che mai.
Un passo decisivo verso la beatificazione
La causa di beatificazione di Salvo D’Acquisto è stata lunga e complessa. Inizialmente si pensò di avviarla sulla base delle sue virtù eroiche, poi si cercò di inserirla nella fattispecie del martirio. Tuttavia, nel 2007 i Consultori teologi della Congregazione per le Cause dei Santi non ritennero sufficienti gli elementi per riconoscerlo come martire in senso stretto.
Tutto cambiò nel 2017, quando Papa Francesco promulgò il motu proprio Maiorem hac dilectionem, con cui si introdusse una nuova categoria per la santità: l’offerta della vita. Questa fattispecie riconosce come via alla santità il sacrificio consapevole della propria esistenza per amore del prossimo. Ed è proprio in questa cornice che la causa di Salvo D’Acquisto ha finalmente trovato la sua giusta collocazione.
Lo scorso 19 settembre, il Congresso particolare del Dicastero per le Cause dei Santi ha dato parere positivo e ora, con il decreto firmato da Papa Francesco, Salvo D’Acquisto è ufficialmente Venerabile. Per arrivare agli altari, manca solo la conferma di un miracolo.
L’omaggio delle istituzioni e dell’Arma dei Carabinieri
L’eco della notizia ha avuto un forte impatto nelle istituzioni italiane e nelle Forze dell’Ordine. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha subito espresso il suo entusiasmo:
“Salvo D’Acquisto è un eroe, simbolo di coraggio, sacrificio e dedizione al dovere. La decisione del Santo Padre di autorizzare il percorso per la sua beatificazione è un riconoscimento straordinario per un uomo che ha dato la vita per salvare quella di altri, incarnando i valori più alti di umanità e servizio. Il suo esempio resterà per sempre vivo nella memoria della nostra Nazione.”
Anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Presidente del Senato Ignazio La Russa hanno espresso la loro soddisfazione.
L’Arma dei Carabinieri, attraverso il Comandante Generale Salvatore Luongo, ha manifestato “la più sentita gratitudine a Papa Francesco”, sottolineando che “Salvo D’Acquisto è un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni.”
L’Ordinario Militare per l’Italia, Monsignor Santo Marcianò, ha espresso la sua commozione, ricordando che “la vita di Salvo D’Acquisto è un messaggio potente di giustizia e pace, in un tempo segnato da ingiustizie e violenze.”
Un modello per i Carabinieri di oggi
L’avanzamento della causa di beatificazione di Salvo D’Acquisto arriva in un momento in cui l’Arma dei Carabinieri ha vissuto anche momenti di difficoltà, con alcuni casi isolati che hanno intaccato la sua immagine pubblica. Tuttavia, questa vicenda ridona lustro e dignità all’uniforme, ricordando che il cuore del Carabiniere è il servizio e il sacrificio.
In tempi in cui la fiducia nelle istituzioni è fragile, la figura di Salvo D’Acquisto riafferma con forza il senso autentico della divisa: non un simbolo di potere, ma un segno di protezione e dono di sé.
La sua storia si unisce a quella di altri Carabinieri che hanno dato la vita per salvare gli altri. Tra questi, un altro candidato alla beatificazione: Albino Bandinelli, che nel 1944 si fece passare per partigiano per evitare l’eccidio di ostaggi da parte dei fascisti e fu fucilato.
Salvo D’Acquisto è il volto più nobile di una divisa che, quando vissuta con spirito di servizio, è una vocazione alla santità.
Un esempio per la Chiesa e per l’Italia
La figura di Salvo D’Acquisto è un dono non solo per l’Arma dei Carabinieri, ma per tutta la Chiesa e per l’Italia. In un tempo segnato da individualismo, diritti senza doveri e ricerca del proprio interesse personale, il suo esempio ci ricorda che la più grande libertà è il dono di sé.
La sua beatificazione, che ora appare sempre più vicina, non sarà solo il riconoscimento di un gesto eroico, ma un richiamo per tutti noi a vivere con coraggio, mettendo il bene dell’altro prima del nostro.
Chi salva una vita, salva il mondo intero.
Salvo D’Acquisto lo ha fatto con la sua vita. Ora lo farà con la sua santità.
Dopo alcuni scandali e abusi all’interno dell’Arma, ben venga l’esempio di Carabinieri santi. Nei secoli fedele.