Durante la manifestazione pro-Palestina del 5 ottobre 2024 a Roma, la situazione è degenerata in guerriglia urbana, con 34 feriti tra le forze dell’ordine e numerosi danni. La protesta, inizialmente pacifica, è esplosa in violenza quando alcuni manifestanti incappucciati hanno iniziato a lanciare sassi, bottiglie e bombe carta verso gli agenti in tenuta antisommossa.

Gli scontri si sono concentrati nella zona di piazzale Ostiense, dove la polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni per disperdere i gruppi violenti, in gran parte provenienti da altre città italiane e appartenenti a frange anarchiche e ultrà. Quattro persone sono state arrestate e diverse altre denunciate a piede libero per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale .

Nel frattempo, anche a Torino la situazione è precipitata durante una manifestazione analoga il 7 ottobre. Nonostante i tentativi di mantenere l’ordine, il corteo si è trasformato in un focolaio di scontri. I manifestanti hanno bruciato bandiere di Israele e lanciato bombe carta, provocando il ferimento di tre agenti di polizia. La tensione è aumentata quando uova e oggetti sono stati scagliati contro i giornalisti presenti, ferendo un cineoperatore di Mediaset. La manifestazione si è conclusa in piazza Vittorio con un falò e l’incitamento alla “resistenza armata” per la causa palestinese .

Le manifestazioni si inseriscono in un contesto di crescente tensione internazionale legato al conflitto israelo-palestinese, che ha scatenato proteste in diverse città europee. Tuttavia, le violenze e gli scontri con le forze dell’ordine sono diventati un simbolo della difficoltà di gestire mobilitazioni che rischiano di essere infiltrate da gruppi estremisti. In risposta agli eventi di Roma, il Presidente Sergio Mattarella ha ringraziato gli agenti per il loro lavoro e ha espresso preoccupazione per la deriva violenta di queste manifestazioni .