POLITICA: Durante una recente visita in Albania, la premier italiana Giorgia Meloni ha scatenato una controversia con una battuta infelice che ha fatto rapidamente il giro dei media. La scena si è svolta fuori dal nuovo centro di accoglienza di Schengjin, dove Meloni ha risposto con ironia al deputato di +Europa, Riccardo Magi, che aveva provocato un alterco mettendosi davanti alla sua auto con un cartello con la scritta “Hotspot elettorale”.
Magi, maltrattato dalle forze dell’ordine e con la camicia macchiata di sangue, aveva appena dichiarato: “Se accade questo a un parlamentare, con le telecamere, potete immaginare cosa accadrà a quei poveri cristi che saranno ospitati qui”. Meloni, visibilmente spazientita, ha replicato: “Sì, poveri cristi…”. In serata, ospite del tg di La7 condotto da Enrico Mentana, la premier ha criticato Magi, accusandolo di aver messo in discussione la credibilità nazionale per una “piazzata”.
Un Blitz Contestato
La visita di Meloni in Albania, concepita come un’occasione per inaugurare una struttura di prima accoglienza nel porto di Schengjin, si è trasformata in una bagarre mediatica. Il centro di accoglienza, che dovrebbe operare in sinergia con un’altra struttura in costruzione a Gjader, è ancora ben lontano dall’essere funzionale. Nonostante ciò, Meloni ha deciso di procedere con l’inaugurazione, spinta dall’imminenza delle elezioni.
Spot Elettorale o Necessità Operativa?
L’opposizione ha accusato Meloni di sfruttare ogni occasione come uno spot elettorale. La premier ha risposto con fermezza: “Ogni cosa che faccio ormai per l’opposizione è uno spot: se vado a Caivano, se vado in Albania, se firmo un accordo di coesione… Mi spiace, non posso scomparire”. Tuttavia, molte sono le domande senza risposta, tra cui quella sui costi effettivi dell’operazione. I costi stimati oscillano tra gli 800 milioni e il miliardo di euro, in un periodo in cui le finanze dello Stato sono particolarmente tese. Meloni ha affermato che l’accordo permetterà un risparmio di 136 milioni di euro grazie alle minori spese per l’accoglienza in Italia e all’effetto deterrente sui migranti.
La Replica di Edi Rama
Accanto a Meloni, il premier albanese Edi Rama ha difeso l’accordo e attaccato duramente la stampa italiana, accusandola di gettare fango sul suo paese per sabotare l’intesa bilaterale. Meloni ha mostrato solidarietà a Rama, non difendendo il lavoro dei giornalisti italiani.
Le prossime settimane saranno decisive per valutare l’impatto politico di questa vicenda e per capire se la strategia di Meloni riuscirà a convincere gli elettori e a gestire la crisi migratoria con efficacia.