COMMENTI: Il 2 giugno 2024, durante le celebrazioni della Festa della Repubblica, un evento ha attirato l’attenzione dei media e suscitato un dibattito significativo. È stato vietato al Comsubin (Comando Subacquei e Incursori) di gridare “Decima” durante il tradizionale saluto al palco delle autorità dei Fori Imperiali. Lo scorso anno fu un gesto che molti videro come un omaggio alla Xª Flottiglia MAS, di cui il Comsubin è considerato l’erede moderno. Quando i militari gridarono il tradizionale “Decima!”, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, noto per le sue simpatie verso il fascismo e nostalgico di Mussolini per tradizione di famiglia, si esaltò facendo con le dita la “V” di vittoria, suscitando scalpore e controversie.
I militari del Comsubin, delusi dal divieto e dall’esaltazione di La Russa, hanno voluto quest’anno esprimere il loro dissenso in modo pacifico e simbolico. Sopraggiunti a Piazza Venezia all’altezza dell’Altare della Patria, hanno lasciato delle rose rosse per onorare i caduti e mantenere viva la memoria dei loro predecessori. Questo gesto ha attirato l’attenzione dei media e ha suscitato un dibattito sull’eredità storica e il significato delle tradizioni militari italiane.
Una pagina triste di storia di un’unità militare gloriosa
La Xª Flottiglia MAS, un’unità speciale della Regia Marina Italiana, è diventata famosa per le sue operazioni di guerra non convenzionale durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’unità si trovò divisa tra coloro che decisero di rimanere fedeli alla monarchia italiana e coloro che scelsero di continuare a combattere a fianco dei nazisti sotto la Repubblica Sociale Italiana (RSI).
Con la firma dell’armistizio, l’Italia si trovò in una situazione di caos politico e militare. Junio Valerio Borghese, comandante della Xª MAS, scelse di aderire alla RSI, un regime fantoccio sostenuto dalla Germania nazista. Borghese trasformò la Xª MAS in un’unità di fanteria di marina, impiegata non solo in operazioni militari contro gli Alleati, ma anche in attività antipartigiane sul territorio italiano che spesso si tradussero in veri e propri crimini di guerra. Tra i più noti:
1. Eccidio di Boves (1943): Nel settembre 1943, un’operazione congiunta tra la Xª MAS e le truppe tedesche portò al massacro di civili a Boves, in Piemonte. Questo fu uno dei primi episodi di violenza contro la popolazione civile italiana dopo l’armistizio.
2. Stragi nel Veneto (1944-1945): La Xª MAS fu coinvolta in diverse azioni repressive contro i partigiani e i civili nel Veneto, compiendo rastrellamenti e fucilazioni sommarie. Tra le azioni più gravi si ricordano le stragi di Bassano del Grappa e di Schio.
3. Eccidio delle Fosse Ardeatine (1944): Anche se non direttamente responsabile, Borghese e la Xª MAS furono accusati di collaborare con i tedeschi in episodi come l’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, dove 335 civili furono uccisi come rappresaglia per un attacco partigiano.
4. Repressioni nel Nord Italia (1944-1945): La Xª MAS fu attivamente coinvolta in operazioni di repressione nei confronti delle forze partigiane nel Nord Italia, spesso con metodi brutali e indiscriminati. I membri della Xª MAS parteciparono a esecuzioni sommarie, torture e deportazioni.
Il Dopoguerra e il Processo a Borghese
Dopo la fine della guerra, Junio Valerio Borghese fu arrestato dagli Alleati e processato per crimini di guerra. Tuttavia, nel 1949 fu assolto dalle accuse principali grazie alla testimonianza di alcuni ex membri della Resistenza, che riconobbero che Borghese aveva evitato ulteriori massacri negli ultimi giorni del conflitto. La sua assoluzione fu controversa e suscitò molte polemiche.
Nonostante l’assoluzione, Borghese rimase una figura controversa e attiva nella politica italiana del dopoguerra. Negli anni ‘60, si avvicinò agli ambienti dell’estrema destra e fu coinvolto nel tentativo di colpo di stato del 1970, noto come “Golpe Borghese”, che fallì e lo costrinse all’esilio in Spagna, dove morì nel 1974.
I Comandanti dopo il 1943
Dopo l’armistizio, i membri della Xª MAS che rimasero fedeli alla monarchia formarono il “Mariassalto”, un’unità d’élite che continuò a operare sotto il comando della Regia Marina. Questa parte della Xª MAS si distinse per le sue operazioni a fianco degli Alleati e per la sua fedeltà al Re. Tra i comandanti che si succedettero, è importante ricordare personaggi come Luigi Ferraro e Eugenio Wolk, che contribuirono a mantenere alto l’onore e la tradizione delle forze speciali italiane.
Comsubin: L’Evoluzione dei Moderni Incursori
Con la Repubblica, gli arditi incursori, detti anche uomini rana per la loro operatività anfibia, cambiarono completamente il nome in Comsubin (Comando Subacquei e Incursori) inquadrati nelle forze speciali e appartenenti alla Marina Militare. La base del Comsubin si trova al Varignano, a La Spezia, ed è a disposizione del Ministero della Difesa per operazioni a rischio nei teatri più difficili o del Ministero dell’Interno per antiterrorismo e intelligence.
L’Operazione Achille Lauro
La quasi totalità delle operazioni rimane occulta, ma passò alle cronache il coinvolgimento durante il dirottamento della nave da crociera italiana Achille Lauro nel 1985. I terroristi palestinesi presero in ostaggio l’equipaggio e i passeggeri della nave. Durante questa crisi, le forze del Comsubin pianificarono un assalto sul ponte dell’allora nave ammiraglia Vittorio Veneto, pronte a intervenire con un’azione di forza. Fortunatamente, la situazione si risolse con la resa dei terroristi prima che fosse necessario l’intervento militare diretto.
Specialità del Comsubin
Il Comsubin è rinomato per il suo duro addestramento e le severe selezioni che i suoi membri devono superare. Le specialità del corpo includono:
• Combattimento subacqueo: Addestramento avanzato per operazioni subacquee.
• Infiltrazione costiera: Tecniche di sbarco e infiltrazione sulle coste nemiche.
• Rocciatori esperti: Capacità di operare in ambienti montani e rocciosi.
• Esperti in esplosivi: Gestione e neutralizzazione di ordigni esplosivi.
• Condotta mezzi di assalto: Utilizzo di mezzi navali e terrestri per operazioni di incursione.
• Paracadutisti: Addestramento per lanci da alta quota.
Recentemente, il Comsubin ha acquisito due motovedette velocissime costruite nei cantieri di Messina, oltre ai potenti motoscafi a chiglia rigida, migliorando ulteriormente le loro capacità operative.
Dispone della nave appoggio Anteo utilizzata come base operativa per missioni subacquee e che presto sarà sostituita da una nuova unità.
Il Comsubin si divide in due principali gruppi operativi:
• GOI (Gruppo Operativo Incursori): Riconoscibile per il basco verde, specializzato in operazioni di incursione e combattimento.
• GOS (Gruppo Operativo Subacquei): Conosciuto per il basco blu, specializzato in operazioni subacquee e nel soccorso di sommergibili sinistrati. Di recente, alcune donne, note per essere ottime nuotatrici, sono entrate nel GOS, segnando un passo significativo verso l’inclusività.
Il Comsubin ha anche concorso al recupero delle salme della nave da crociera Costa Concordia, arenatasi nei pressi dell’Isola del Giglio nel 2012, dimostrando le loro capacità in operazioni di soccorso e recupero in scenari complessi.
Contributo alla Ricerca Subacquea
Gli incursori della Xª Flottiglia MAS contribuirono in modo significativo alla ricerca subacquea, sviluppando tecnologie e attrezzature innovative diventate più tardi di uso comune come pinne, maschere e respiratori.
Il reparto ha anche inventato i siluri a lenta corsa (SLC), soprannominati “maiali”.
Questi cilindri subacquei guidati a cavalcioni dagli incursori, permettevano di raggiungere furtivamente le navi da minare sotto la chiglia. Le loro missioni producevano poche vittime ma infliggevano danni significativi al nemico, dimostrando l’efficacia delle tecniche subacquee e delle operazioni segrete.
MAS (Motoscafo Armato Silurante)
Un’altra componente cruciale della Xª Flottiglia MAS erano i MAS (Motoscafo Armato Silurante), piccole imbarcazioni veloci equipaggiate con siluri e cariche esplosive. Questi motoscafi si lanciavano contro i nemici esplodendo all’impatto. Gli operatori si tuffavano in mare poco prima dell’impatto, rischiando la vita per infliggere danni significativi alle navi nemiche. Queste operazioni audaci dimostravano l’ingegnosità e il coraggio degli incursori italiani.
Imprese Eroiche degli Arditi Incursori di Marina
Gli incursori di Marina italiani hanno ispirato il corpo dei Navy SEALS degli USA e vengono da sempre guardati con rispetto e ammirazione dalle forze speciali delle altre nazioni.
Hanno compiuto numerose imprese eroiche durante la Seconda Guerra Mondiale, operando in condizioni estremamente pericolose e dimostrando un coraggio straordinario. Tra queste missioni, alcune delle più note includono:
• Malta: Gli incursori effettuarono audaci attacchi contro le difese portuali di Malta, cercando di infliggere danni significativi alle forze britanniche. Queste operazioni richiedevano un’alta preparazione e coraggio, data la forte resistenza incontrata.
• Alessandria: Forse la più famosa delle loro imprese, il 19 dicembre 1941, un gruppo di incursori riuscì a infiltrarsi nel porto di Alessandria d’Egitto, attaccando e danneggiando gravemente le corazzate britanniche HMS Queen Elizabeth e HMS Valiant. Questa operazione dimostrò l’efficacia e il valore degli incursori italiani.
• Gibilterra: Gli incursori condussero numerose missioni nel porto di Gibilterra, utilizzando mezzi d’assalto per piazzare cariche esplosive sulle navi nemiche, causando danni significativi.
• New York: In una missione meno conosciuta, gli incursori italiani riuscirono a infiltrarsi nel porto di New York, dimostrando la loro capacità di operare lontano dalle acque italiane.
Una storia a parte merita il sommergibile Scirè, utilizzato in molte missioni di rilascio incursori, una delle quali si concluse tragicamente nel porto di Haifa, dove il sommergibile fu affondato il 10 agosto 1942 da un cinico attacco degli inglesi. Molti incursori persero la vita e sono ricordati come eroi per il loro sacrificio.
Impegno Sociale e Umanitario del Comsubin
Oltre alle operazioni militari, il Comsubin si distingue anche per il suo impegno sociale e umanitario. Ogni anno, i membri del Comsubin aiutano i disabili permettendo loro di nuotare nella loro piscina dove vengono addestrati per attività che ludiche e aggregative di sport acquatici che rappresentano una terapia fisica e psicologica efficace per stimolarli e rallegrarli.
Nel 2003 in Benin (Africa occidentale) i medici del Comsubin hanno offerto il loro aiuto formando il personale medico dell’ospedale di Allada per la lotta all’Ulcera del Buruli tramite l’ossigenoterapia iperbarica. Nel corso di questo partenariato medico-scientifico, i militari di Marina furono supportati logisticamente dai missionari dei Frati Francescani dell’Immacolata. L’iniziativa ha avuto un impatto significativo sulla salute locale, dimostrando l’impegno del Comsubin anche nel campo umanitario.
Ora le celebrazioni della Festa della Repubblica del 2024 hanno evidenziato come le memorie del passato fascista e le tradizioni militari possano ancora influenzare negativamente il presente.
Il Comsubin, con le sue operazioni moderne, rappresenta un ponte tra il passato e il futuro delle forze speciali italiane, mantenendo l’eccellenza operativa e affrontando nuove sfide in un mondo in continua evoluzione.
L’unità si è evoluta significativamente dalla sua origine e i suoi membri devono oggi dimostrare il coraggio di onorare il passato senza rimanere intrappolati nelle sue ombre.
Il Comsubin è simbolo di professionalità e sacrificio, con una storia di eroiche imprese e una dedizione costante alla difesa della nazione e della pace internazionale.
L’impegno sociale e umanitario del Raggruppamento evidenzia una dedizione che va oltre le operazioni militari, contribuendo a migliorare la vita delle persone in difficoltà e a promuovere la cooperazione internazionale.