Una tempesta solare di eccezionale intensità, causata da un’esplosione solare di classe X1.8, sta per raggiungere la Terra, con conseguenze previste per il 10 e 11 ottobre 2024. Secondo il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e il SWPC (Space Weather Prediction Center), la tempesta potrebbe avere un impatto significativo, classificandosi come una tempesta geomagnetica di livello G4, una delle più potenti registrate dal 2005 .

La causa di questo fenomeno è un’enorme espulsione di massa coronale (CME) partita dalla macchia solare AR3848, che sta viaggiando verso il nostro pianeta a una velocità impressionante di circa 4,5 milioni di km/h. Questo tipo di tempesta può causare gravi disagi alle reti elettriche, interrompere le comunicazioni radio e satellitari e creare blackout temporanei delle trasmissioni, come già osservato sopra l’Oceano Pacifico e le Hawaii quando il flare ha attraversato l’atmosfera terrestre  .

Le implicazioni pratiche di questo evento riguardano in particolare la possibilità di stressare ulteriormente le infrastrutture energetiche globali. Negli Stati Uniti, già colpiti da recenti uragani, il NOAA ha avvertito gli operatori delle centrali elettriche e i responsabili dei satelliti in orbita di adottare misure preventive per ridurre i rischi di blackout o danni ai dispositivi elettronici .

Oltre agli effetti potenzialmente dannosi, la tempesta geomagnetica potrebbe produrre spettacoli di aurore boreali molto più a sud del solito, visibili anche in regioni come il Midwest degli Stati Uniti e forse persino in California e Alabama. Questo fenomeno si verifica quando le particelle solari interagiscono con la magnetosfera terrestre, creando le spettacolari luci verdi e rosse nel cielo notturno .

Questo evento è parte di un ciclo solare particolarmente attivo, noto come il ciclo solare 25, che ha raggiunto il suo massimo prima del previsto. Gli scienziati temono che, in futuro, simili tempeste solari possano diventare sempre più frequenti, con il rischio di ripercussioni serie sulle infrastrutture tecnologiche globali se dovessero raggiungere l’intensità del famoso Carrington Event del 1859, la tempesta solare più potente mai registrata, che causò danni enormi alle reti telegrafiche dell’epoca