INCHIESTA: Nel cuore dell’Italia, tra gli oliveti e i noccioleti di Viterbo, si trova l’eremo di Sant’Antonio alla Palanzana. Un luogo di pace e contemplazione, che recentemente è diventato il rifugio di alcuni religiosi dissidenti, fedeli alla Tradizione, ma in contrasto con il Papa. Tra questi, anche alcuni seguaci di P. Manelli vi hanno trovato ricovero.
Un eremo pseudocattolico
Dietro il cancello verde dell’eremo, la comunità spirituale vive secondo il motto benedettino “Ora et labora”. Tra di loro, il discusso monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli USA, accusato di scisma per aver negato la legittimità di Papa Francesco e per il rifiuto del Concilio Vaticano II. Nonostante ciò, don Riccardo il reggente, ribadisce che loro non sono scismatici, ma semplicemente una “ordinaria comunità spirituale”.
La Fedeltà alla Tradizione
Don Riccardo sottolinea che la loro fedeltà alla vocazione cristiana e alla Chiesa Cattolica rimane intatta. Le parole di Viganò sono considerate “estremamente chiare ed altrettanto forti”, lasciando intendere un sostegno alle critiche contro il Papa. Tuttavia, don Riccardo lamenta l’assenza di attenzione da parte dei legittimi Superiori e Pastori, accusandoli di ignorare le difficoltà quotidiane della comunità.
La Contraddizione Interna
C’è una forte contraddizione nelle parole di don Riccardo e nella comunità che guida. Da un lato, affermano di non essere scismatici e di rimanere fedeli alla Chiesa; dall’altro, appoggiano apertamente le critiche di Viganò contro il Papa, alimentando così un clima di divisione. Questa ambiguità alimenta il dibattito su chi sia veramente il custode della Tradizione.
Un Paradosso dell’Autenticità
L’ironia della situazione risiede nel fatto che questi religiosi, autoproclamatisi custodi della Tradizione, si pongono come arbitri di ciò che costituisce la vera fede cattolica. La loro interpretazione della Tradizione diventa il metro di autenticità, sovrapponendosi all’autorità del Papa. Questa posizione non solo mina l’unità della Chiesa, ma crea una frattura interna tra chi sostiene il Papa e chi segue questi movimenti dissidenti.
Conclusione
L’eremo di Sant’Antonio alla Palanzana rappresenta un microcosmo delle tensioni attuali all’interno della Chiesa Cattolica. Mentre alcuni religiosi si aggrappano a una visione rigida della Tradizione, altri cercano di navigare le sfide moderne sotto la guida del Papa. La questione fondamentale rimane: chi è il vero custode della fede cattolica? In questo contesto, la voce di don Riccardo e dei suoi confratelli risuona forte, ma rischia di essere un eco di divisione piuttosto che un richiamo all’unità.
È purtroppo vero che in quella struttura hanno trovato ricovero i raggruppamenti più strani: Family Christi, i fuoriusciti di alcuni Ordini tra cui i seguaci del fondatore Minelli. Poi il vescovo di Viterbo si è svegliato e ha detto no. Sarebbe più onesto se queste persone riconoscessero che non appartengono più alla Chiesa ma hanno fondato una loro setta.