Calenzano, 9 dicembre 2024 – Una devastante esplosione ha scosso la comunità di Calenzano, in provincia di Firenze, alle 10:20 di questa mattina, presso il deposito di carburanti Eni situato in via Erbosa. Il bilancio provvisorio è di cinque morti, ventisei feriti e tre dispersi. 

Le Vittime

Le vittime accertate sono:

  • Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato, originario di Napoli, autotrasportatore con due figli.
  • Franco Cirelli, 50 anni, di Cirigliano (Matera), dipendente della ditta Sorgen.
  • Gerardo Pepe, 45 anni, nato in Germania ma residente a Sasso di Castalda (Potenza), dipendente della ditta Sorgen.
  • Carmelo Corso, 57 anni, di Catania, autotrasportatore.
  • Davide Baronti, 49 anni, di Novara, autotrasportatore.

I corpi sono stati ritrovati nell’area della pensilina di carico, dove si è verificata l’esplosione. 

Le Cause dell’Incidente

Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe avvenuta durante le operazioni di rifornimento delle autobotti, probabilmente a causa di una perdita di carburante che ha innescato l’incendio. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo. 

Il Messaggio del Papa

Papa Francesco ha espresso il suo profondo cordoglio per la tragedia di Calenzano, inviando un telegramma al vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini. Nel messaggio, il Pontefice ha assicurato la sua preghiera per le vittime e le loro famiglie, auspicando che il Signore conceda loro la pace eterna. 

Reazioni e Conseguenze

L’incidente ha suscitato profonda commozione nella comunità locale e in tutta la regione. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza sul lavoro. In segno di lutto, è stato proclamato un minuto di silenzio durante il Consiglio regionale della Toscana. 

Le indagini sono in corso per determinare le cause esatte dell’incidente e per accertare eventuali responsabilità. Nel frattempo, l’area dell’impianto è stata posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti tecnici necessari. 

La tragedia di Calenzano evidenzia ancora una volta la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché simili incidenti non si ripetano in futuro.