APPROFONDIMENTI: Secondo un articolo dell’odierna edizione del New York Times, l’ex presidente Donald J. Trump, sempre noto per le sue esibizioni teatrali, sta ora prendendo una piega inaspettata. I suoi raduni, una volta caratterizzati da improvvisazione e volatilità, ora finiscono con una nota solenne, quasi religiosa.
Mentre la musica morbida e riflessiva riempie l’aria, un silenzio scende sulla folla. Trump assume un tono riverente e cupo, spingendo alcuni sostenitori a chiudere gli occhi o chinare la testa, mentre altri alzano le mani o mormorano come in preghiera. È come se il pubblico fosse diventato la sua congregazione e lui il loro pastore, consegnando un finale che richiama le tradizioni emotive delle chiese evangeliche.
Questa trasformazione potrebbe sembrare incongrua con il fervore del movimento conservatore, ma rappresenta il tentativo di Trump di trasformare il Partito Repubblicano in una sorta di Chiesa di Trump. La sua insistenza sulla devozione assoluta è evidente a tutti i livelli del partito, dall’elettorato di base fino al Congresso.
Il potere di Trump di trasformare la passione politica in religione è cruciale per comprendere il suo dominio nel Partito Repubblicano nonostante i fallimenti politici e le accuse di crimini. La sua abilità nel dipingere le indagini giudiziarie come persecuzioni ha alimentato l’entusiasmo per la sua candidatura e ha rafforzato il suo potere all’interno del partito.
Trump si presenta come un moderno eroe dell’Antico Testamento, scelto da Dio per guidare il suo popolo. Anche se raramente si paragona esplicitamente a Gesù, i suoi seguaci lo vedono come un leader inviato da Dio per combattere il male e ripristinare la giustizia.
Questa retorica messianica ha reso Trump un’icona per molti elettori evangelici conservatori, che credono che sia stato scelto da Dio per portare avanti la loro causa. Tuttavia, questa fusione di politica e religione solleva gravi preoccupazioni.
Trump è riuscito a separare il suo carattere controverso dalla sua politica agli occhi degli elettori religiosi, ma questo solleva interrogativi morali e etici su come la fede sia stata manipolata per scopi politici. Molti conservatori cristiani sono riluttanti ad accettare questa narrazione, ritenendola una violazione del comandamento di non prendere il nome del Signore invano.
In conclusione, mentre Trump cerca di consolidare il suo potere all’interno del Partito Repubblicano trasformandolo in un movimento quasi religioso, è importante interrogarsi sulle implicazioni di questa fusione di politica e religione. Sebbene possa essere efficace a breve termine, potrebbe avere conseguenze durature sulla nostra democrazia e sulla nostra società nel lungo periodo.