GUERRA IN UCRAINA: L’Ucraina fatica a stabilizzare nuove linee difensive dalla caduta della città di Avdiïvka nelle mani della Russia il 17 febbraio. Queste difficoltà sono dovute a una carenza di munizioni, ma anche a fortificazioni e trincee precarie, nonostante il cambio di strategia difensiva annunciato da Kiev.
Non si parla ancora di una vera e propria rottura, ma i progressi compiuti nell’ultima quindicina dall’esercito russo, che ha preso il controllo di diversi villaggi a ovest della città di Avdiïvka, dimostrano che Kiev fatica a stabilizzare il fronte in questo settore dalla caduta di questo bastione ucraino a metà febbraio. Queste difficoltà sono causate da una carenza di proiettili d’artiglieria, ma anche dalla fragilità delle fortificazioni erette dall’esercito ucraino.
Immagini satellitari pubblicate dal New York Times il 2 marzo mostrano trincee rudimentali, composte di terra, senza rinforzi di fortificazioni in cemento o ostacoli anticarro. “La Russia sta probabilmente cercando di sfruttare il suo slancio sull’asse (di Avdiïvka) e il fatto che vi siano meno posizioni solide e ben difese”, ha osservato alcuni giorni fa un comunicato dell’intelligence britannica.
Nelle ultime settimane si sono intensificati i raid dell’aviazione russa contro le posizioni ucraine, il che spiegherebbe la recente perdita, secondo l’Ucraina, di diversi aerei a favore della Russia. Tuttavia, i continui attacchi sulle città retrostanti impediscono all’Ucraina di dispiegare più difese antiaeree sul fronte. A Odessa, dieci civili hanno perso la vita in un attacco con drone nella notte tra venerdì e sabato.
Soldati in campo aperto
Giornalisti ucraini hanno criticato lo stato maggiore per non essersi preparato alla caduta inevitabile di Avdiïvka per consolidare le retrovie, in una zona di steppe che offre pochi ostacoli naturali. “Non è stata costruita nessuna posizione”, ha denunciato il commentatore militare influente Iouri Boutoussov il 29 febbraio sul suo canale Telegram, secondo il quale i soldati ucraini si trovano in campo aperto, “a dover scavare trincee sotto il fuoco nemico”.
In visita in questo settore del fronte, il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky ha ammesso che la situazione rimane “particolarmente tesa” ed è sembrato tenere conto di queste critiche annunciando l’arrivo di rinforzi in termini di mezzi e personale, e la sostituzione di alcuni capi di brigata.
Queste difficoltà pongono tuttavia il problema più ampio della capacità dell’Ucraina di attuare il suo cambio di strategia difensiva annunciato quest’autunno, imposto dal fallimento della sua controffensiva nell’estate del 2023, dalla necessità di rigenerare le sue forze e, più recentemente, dalla paralisi dell’assistenza americana. Un’inerzia che secondo diversi osservatori si spiega con la mancanza di manodopera e di attrezzature dedicate.
Aveva ragione cumparu Orsini: “Megghiu ‘ncantari ‘na fettina ca dari ‘a torta”.