Viviamo in un mondo paradossale. Da un lato, l’umanità ha raggiunto un livello di progresso senza precedenti, con miliardari che viaggiano nello spazio per diletto e aziende tecnologiche che dominano la politica globale. Dall’altro, un bambino nel Sud Sudan muore perché i potenti della Terra hanno deciso che la sua vita non vale dodici centesimi al giorno.

Questa è la realtà brutale che emerge dalla decisione dell’amministrazione Trump, con l’appoggio di Elon Musk e di altri miliardari, di tagliare gli aiuti umanitari americani, tra cui il programma PEPFAR che per vent’anni ha salvato milioni di persone dall’AIDS.

Elon Musk ha detto: “Nessuno è morto a seguito di una breve pausa per fare un controllo di sanità mentale sui finanziamenti per gli aiuti esteri.”

Eppure, qualcuno è morto. Anzi, molti sono già morti.

La disumanizzazione dei poveri: quando le vite diventano numeri

Chiunque abbia passato del tempo in un ospedale di un paese in via di sviluppo sa che la povertà uccide in modo lento, silenzioso e crudele. Un bambino senza accesso ai farmaci antiretrovirali non muore immediatamente. Prima si indebolisce, perde peso, sviluppa infezioni opportunistiche, finché il suo corpo non cede.

Peter Donde, un bambino sudsudanese di dieci anni nato con l’HIV, è morto perché l’America ha smesso di finanziare l’assistenza sanitaria che gli garantiva i farmaci. Senza un operatore sanitario che lo seguisse, Peter non è riuscito a procurarsi le medicine, la sua carica virale è aumentata, ha contratto una polmonite e si è spento.

Anche Achol Deng, una bambina di otto anni, è morta perché non c’era più nessuno ad aiutarla a ottenere una nuova carta d’identità per ricevere i farmaci. Una burocrazia insensata, un taglio di bilancio, e una vita spezzata.

Questi bambini non sono solo numeri. Erano esseri umani con sogni, paure, speranze. Ma nel grande schema del capitalismo selvaggio, la loro esistenza è stata sacrificata sull’altare del risparmio e dell’ideologia del profitto.

Dodici centesimi al giorno: il prezzo di una vita umana

Mentre i miliardari del mondo accumulano fortune inconcepibili, il costo dei farmaci HIV di prima linea è inferiore a dodici centesimi al giorno. Dodici centesimi. Una somma che per gli uomini più ricchi del pianeta non ha alcun significato, ma che per milioni di persone è la differenza tra la vita e la morte.

Ma il problema non è solo il denaro. È la mentalità che giustifica queste decisioni. Musk e altri sostenitori del taglio agli aiuti promuovono un’ideologia spietata secondo cui gli Stati Uniti non dovrebbero preoccuparsi di chi muore in Africa. È la stessa mentalità che riduce i più poveri del mondo a “mangiatori inutili”, come se la loro esistenza non avesse valore intrinseco.

Il costo dell’egoismo: un mondo più insicuro per tutti

I sostenitori dei tagli agli aiuti si giustificano con l’argomento secondo cui l’America deve pensare prima ai suoi cittadini. È una retorica populista efficace, ma è anche un boomerang che colpirà gli stessi Stati Uniti.

1. La Cina avanza: quando gli Stati Uniti si ritirano dall’Africa, chi ne approfitta? La Cina. Pechino sta già aumentando la sua influenza con investimenti massicci nelle infrastrutture e nell’assistenza sanitaria. Gli americani perdono il loro “soft power”, regalando interi continenti ai rivali geopolitici.

2. Più terrorismo e instabilità: il taglio ai programmi di sviluppo lascia spazio alla radicalizzazione e ai gruppi terroristici. Paesi instabili come il Sud Sudan, il Mali o la Somalia vedranno crescere il reclutamento di giovani disperati da parte di milizie jihadiste e signori della guerra.

3. Epidemie senza controllo: il PEPFAR e altri programmi sanitari non servono solo ai paesi poveri. Controllano malattie come la tubercolosi, l’HIV e l’Ebola, impedendo che si diffondano a livello globale. Tagliare questi fondi significa aumentare il rischio di pandemie che colpiranno anche l’Occidente.

4. Un aumento dei costi sanitari globali: curare un bambino con l’HIV costa poco se il trattamento è continuo. Ma una volta che le infezioni si diffondono e il virus diventa resistente ai farmaci, il costo del trattamento si moltiplica esponenzialmente. A lungo termine, questi tagli renderanno l’assistenza sanitaria più costosa per tutti.

Il tradimento dell’umanità: chiudere gli occhi davanti alla sofferenza

Ci sono momenti nella storia in cui una società deve scegliere chi vuole essere. Questo è uno di quei momenti.

• Vogliamo essere una civiltà che ignora i bambini che muoiono di fame?

• Vogliamo giustificare la sofferenza con il cinismo, dicendo che non è affar nostro?

• Possiamo davvero accettare che il destino di milioni di persone sia deciso dall’avidità di pochi miliardari che giocano con la politica come fosse un videogioco?

Non è una questione di politica, né di partito. È una questione di morale, di coscienza, di responsabilità verso il prossimo.

Il valore della vita: una battaglia che riguarda tutti noi

Ci sono momenti in cui l’indignazione non basta. Bisogna agire.

• I cittadini americani devono chiedere conto ai loro rappresentanti di queste decisioni.

• Le organizzazioni umanitarie devono mobilitarsi per trovare soluzioni alternative.

• I media devono continuare a raccontare queste storie per impedire che la sofferenza dei più deboli passi sotto silenzio.

Elon Musk può permettersi di dire che “nessuno è morto” perché lui non ha mai dovuto guardare negli occhi un bambino affamato che muore tra le braccia della madre. Ma chiunque abbia visto questa realtà sa che ogni vita conta.

La storia giudicherà questa epoca non per le sue conquiste tecnologiche, ma per la sua capacità di difendere i più vulnerabili. Oggi, milioni di bambini stanno morendo perché qualcuno ha deciso che la loro vita vale meno di dodici centesimi al giorno.

E noi? Quanto valiamo, se accettiamo tutto questo senza reagire?