Questa mattina nella Sala Stampa Vaticana è stato presentato dal Cardinale Prefetto Victor Manuel Fernandez un documento che racchiude le “norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali”.
Il pullulare di veggenti e fenomeni straordinari in un’epoca che paradossalmente conosce un processo di secolarizzazione richiede un’urgente oculatezza nel valutare ciò che è estraneo alla fede cristiana.
Chesterton diceva che “da quando gli uomini non credono più in Dio, non è che non credano in nulla: credono a tutto”.
Il documento nella sua presentazione riconosce certamente l’azione di Dio nella storia anche attraverso eventi soprannaturali come apparizioni e visioni che possono portare frutti spirituali significativi.
È grazie a queste manifestazioni soprannaturali che si è arricchita la fede, la devozione e la fraternità, creando santuari di pietà popolare.
Le nuove Norme servono a supportare i Pastori nel discernimento e nell’ascolto dello Spirito Santo.
Alcuni eventi possono infatti anche causare danni ai fedeli, specialmente se usati per lucro o manipolazione.
C’è sempre la possibilità che si insinuino nei fenomeni straordinari errori dottrinali e spirito settario.
Le Norme del 1978 richiedevano tempi lunghi per decisioni, con ritardi nel discernimento ecclesiale.
Le nuove Norme propongono ora sei possibili conclusioni prudenziali, evitando dichiarazioni definitive di soprannaturalità.
Premesso che Gesù Cristo è la pienezza e il compimento della Rivelazione di Dio e che non ci sarà altra Rivelazione pubblica prima della sua manifestazione gloriosa la vita cristiana trova tutto ciò di cui necessita nella Parola rivelata.
Lo Spirito Santo che guida i credenti a una comprensione sempre più profonda della Rivelazione può concedere esperienze particolari per vivere più pienamente la Rivelazione in specifiche epoche storiche.
Queste esperienze non migliorano o completano la Rivelazione, ma aiutano a viverla più profondamente.
Fenomeni come apparizioni, visioni, e locuzioni possono sembrare avere origine soprannaturale ma tali eventi devono essere affrontati con discernimento per apprezzarne i frutti e purificarli da elementi negativi.
Con i moderni mezzi di comunicazione, inoltre, tali fenomeni possono avere impatto nazionale e mondiale.
Le decisioni su questi eventi hanno quindi conseguenze anche al di fuori della diocesi in cui avvengono.
La Chiesa deve studiare attentamente i fenomeni soprannaturali, specialmente quelli fisici e psicologici non immediatamente spiegabili.
Orientamenti Generali
Si valuta sempre la presenza di segni di azione divina nei fenomeni esaminando eventuali scritti o messaggi per verificarne la conformità alla fede e valutando altresì eventuali frutti spirituali e l’opportunità di promuoverli pastoralmente.
Di solito, non si prevede un riconoscimento positivo dell’origine divina dei fenomeni soprannaturali.
Il discernimento inizia con il Vescovo diocesano, in dialogo con il Dicastero per la Dottrina della Fede.
Conclusioni possibili
Nihil Obstat, Prae oculis habeatur, Curatur, Sub mandato, Prohibetur et obstruatur, Declaratio de non supernaturalitate.
1. Nihil Obstat
Riconosce segni di azione dello Spirito Santo senza aspetti critici rilevanti.
2. Prae oculis habeatur
Riconosce segni positivi ma anche elementi di confusione o rischi.
3. Curatur
Identifica elementi critici ma suggerisce espressioni alternative di devozione.
4. Sub mandato
Criticità legate a persone che fanno uso improprio del fenomeno.
5. Prohibetur et obstruatur
Criticità gravi che richiedono la dichiarazione di non consentimento.
6. Declaratio de non supernaturalitate
Dichiarazione che il fenomeno non è soprannaturale basata su prove concrete.
Assenza di dichiarazione di soprannaturalità
Né il Vescovo, né le Conferenze episcopali, né il Dicastero dichiareranno la soprannaturalità dei fenomeni in via ordinaria.
Norme procedurali
Il documento, infine, indica una serie di procedure da seguire che partono dal compito del vescovo, pastore di una Chiesa locale e garante di fede e morale in una porzione di territorio quando in comunione con il Papa.
Se il fenomeno investirà più diocesi limitrofe si costituirà una commissione interdiocesana presieduta dal Metropolita che invierà i risultati dell’inchiesta al Dicastero vaticano.
Tecnicamente ci sarà una fase istruttoria sottoposta dal Vescovo a una commissione di teologi, canonisti e periti.
Si interrogheranno protagonisti e testimoni dell’evento i cui verbali scritti, video o audio, saranno vagliati da esperti.
Conterà in tutto questo la credibilità delle persone coinvolte, l’ortodossia dottrinale, l’imprevedibilità del fenomeno e i frutti di vita cristiana.
Errori manifesti, dottrinali, spirito settario, ricerca di lucro, atti immorali, alterazioni psichiche costituiranno una bocciatura.
Il Vescovo preparerà a quel punto una relazione e un votum personale per il Dicastero che esaminerà gli atti per confermare o meno la determinazione del Vescovo.
Quintessenza del documento
Rispetto alle norme vigenti in materia dal 1978 viene messo l’accento sulla Rivelazione che non può essere subordinata a fenomeni straordinari o rivelazioni di presunti veggenti.
In secondo luogo, la Chiesa, sensibile ai bisogni dell’uomo contemporaneo vuole evitare che la religione sia strumentalizzata per interessi particolari dirottando la speranza teologale verso soluzioni messianiche mondane e semplificate.
Per questo scopo anche i vescovi saranno aiutati dal Dicastero vaticano poiché in una società globalizzata dall’infosfera, non esistono più fenomeni dalla portata solo locale.
La Pontificia Accademia Mariana Internazionale, sotto la presidenza del francescano P. Stefano Cecchin ha istituito al suo interno l’Osservatorio delle apparizioni mariane, ecco perché alla presentazione del documento è intervenuta anche Sr. Daniela Del Gaudio come direttrice.
Ciò che è importante ora è l’onesta intellettuale (ed ecclesiologica) con la quale il documento sarà tradotto al popolo di Dio.
Nella sua teologia, infatti, emerge l’intreccio tra sensus fidei e ministero gerarchico che vede un progresso nella sinodalità.
La chiesa locale ne è il primo livello ma è poi sempre necessaria la comunione con la Chiesa universale nella corresponsabilità.
È questo un ulteriore aggiornamento magisteriale di Papa Francesco nel solco seminato dai suoi predecessori.