VATICANO:  Nella Basilica di San Pietro, si è tenuta una veglia di preghiera per la pace, durante la quale il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ha condiviso una toccante riflessione che ha toccato il cuore dei presenti.

Maria, Madre della Chiesa e Consolatrice dell’Umanità

In occasione della celebrazione di Maria Madre della Chiesa, il Cardinale Zuppi ha evocato l’immagine di Maria come madre dei fedeli, colei che sperimenta la pienezza dello Spirito Santo, il Paraclito, il consolatore. Ha descritto lo Spirito come una forza d’amore che irrompe nella vita, raggiungendo tutti con i suoi raggi di consolazione per curare le ferite insopportabili dell’umanità, specialmente quelle inflitte dalla guerra.

“Lo Spirito rompe i muri della divisione e rende le ferite occasione di consolazione e di speranza,” ha dichiarato Zuppi, sottolineando come Maria ci doni questo Spirito per vivere come una famiglia di Dio, piena dell’amore che è l’unico capace di vincere il male e aprire le vie della pace.

La Chiesa come Madre di Pace

Il Cardinale ha riflettuto sul ruolo della Chiesa come madre che ama e non si arrende alla logica del male che distrugge i ponti di comunione tra le persone e le nazioni. Ha evocato il dolore delle vittime della violenza e delle madri che piangono i loro figli perduti. “Lei è madre e i suoi occhi grondano lacrime, notte e giorno non smette di piangere,” ha detto Zuppi, esortando i fedeli a condividere questo dolore e a contrastare il male con speranza e azioni concrete.

L’importanza della Preghiera e dell’Amore per la Pace

“La dolce insistenza della preghiera con Maria ci fa ascoltare e mettere in pratica tutto quello che Lui, che è la pace, ci continua a dire,” ha proseguito il Cardinale, citando le parole del Papa sull’importanza della comunità e della fraternità. Ha invitato tutti a diventare artigiani di pace, combattendo l’odio e l’ignoranza con la solidarietà e la comprensione reciproca.

Sant’Agostino e l’Amore per la Pace

Richiamando Sant’Agostino, Zuppi ha ricordato che la pace è un bene del cuore che si comunica agli altri. “La pace è simile al pane del miracolo che cresceva nelle mani dei discepoli mentre lo spezzavano e lo distribuivano,” ha citato, esortando i presenti a essere portatori di pace.

Riflessioni di Testimoni del Passato

Il Cardinale ha concluso la sua riflessione con le parole di Pio XII e del martire tedesco Max Josef Metzger, sottolineando l’urgenza di organizzare la pace come altri organizzano la guerra. “Se l’intera cristianità avesse fatto una potente, unica protesta, non si sarebbe evitato il disastro?” ha chiesto, invitando tutti a essere operatori di pace, liberi dall’odio e dal giudizio, parlando la lingua dell’amore.

Il messaggio del Cardinale Zuppi ha risuonato forte e chiaro: nella complessità del mondo odierno, solo un impegno autentico e costante verso la pace e l’amore può liberare l’umanità dalle catene del male e della guerra. La veglia si è conclusa con una preghiera comune, rinnovando la speranza che i figli di Dio possano vivere il dono prezioso della pace.