Il 2 febbraio 2024 Papa Francesco ha presieduto la celebrazione della messa nella basilica di San Pietro in occasione della festa della Presentazione del Signore e della XXVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Nel corso della sua omelia, ha sottolineato il racconto evangelico che illustra il periodo di attesa del Messia predetto dai profeti.
Francesco ha focalizzato la sua attenzione su Simeone e Anna, che, secondo il Vangelo, attendevano con pazienza l’arrivo del Signore. Ha sottolineato l’importanza di osservare questi anziani, illuminati dallo Spirito Santo, che alla fine hanno riconosciuto il bambino Gesù tra le braccia di Maria. Ha affermato che nonostante le difficoltà sperimentate lungo le loro vite, non sono caduti nello scoraggiamento, mantenendo un atteggiamento di vigilanza e preghiera.
Il Papa ha evidenziato la rilevanza dell’attesa nella vita spirituale di ciascuna persona, ricordando che il Signore si rivela quotidianamente in modi inaspettati e, in ultima analisi, verrà alla fine dei tempi. Ha messo in guardia dal pericolo di cadere nel “sonno dello spirito”, anestetizzando l’anima e custodendo la speranza negli angoli oscuri della delusione e della rassegnazione.
Rivolgendosi alla vita consacrata, Francesco ha identificato due sfide: la trascuratezza della vita interiore e l’adattamento allo stile del mondo. Ha sottolineato la necessità di recuperare la grazia perduta attraverso una vita interiore intensa, alimentata dall’adorazione, dalla preghiera concreta e dall’umiltà gioiosa. Inoltre, ha messo in guardia contro l’adattamento al ritmo accelerato del mondo moderno, esortando a portare il bambino Gesù in braccio, abbracciando la novità e le sorprese divine anziché cedere al consumismo e all’attivismo sfrenato.